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Controllo della Legionella: aspetti da considerare per il rilevamento secondo la norma ISO 11731:2017

16 de Luglio de 2025
Microbiologia

La prevenzione e il controllo della Legionella rappresentano una sfida prioritaria per la salute pubblica, in particolare negli impianti in cui l’acqua può diventare un vettore di trasmissione. L’applicazione corretta di metodi standardizzati e l’utilizzo di materiali adeguati sono fondamentali per garantire la sicurezza e la conformità normativa.

Che cos’è la Legionella e perché rappresenta un rischio?

La Legionella è un genere di batteri ambientali che vive in ambienti acquatici. La sua specie più pericolosa, L. pneumophila, è responsabile del 70 % dei casi di legionellosi, una patologia che può manifestarsi come una grave forma di polmonite (Malattia del Legionario) o come una condizione lieve simile all’influenza (Febbre di Pontiac).

Il batterio prolifera in impianti con acqua stagnate, temperature comprese tra 20 e 45 °C, e in presenza di biofilm e nutrienti. La sua trasmissione non avviene attraverso il consumo diretto di acqua, ma per inalazione di aerosol contaminati.

Un quadro normativo sempre più rigoroso

La normativa vigente impone controlli rigorosi e piani preventivi documentati. Tra i principali riferimenti normativi in Italia si trovano:

  • D. Lgs. 18/2023 e Accordo Stato-Regioni del 07/05/2015, che regolano la prevenzione della legionellosi in Italia.

  • UNI EN ISO 11731:2017, norma internazionale di riferimento per il conteggio della Legionella nelle acque.

  • Altre norme come UNI EN 13623:2011 e UNI EN ISO 19458:2006, che integrano i criteri relativi a qualità, disinfezione e campionamento.

Aspetti da considerare secondo la norma ISO 11731 per il controllo della Legionella

La norma ISO 11731 definisce i metodi di riferimento per l’analisi microbiologica della Legionella spp.. Le fasi chiave includono:

1. Prelievo dei campioni

  • Contenitori sterili con tiosolfato per neutralizzare i biocidi (≥18 mg/l o 120 mg/l in caso di alta concentrazione di cloro).

  • Misurazione in situ di pH, temperatura e conducibilità.

  • Trasporto refrigerato (5 ± 3 °C) e analisi entro 24‑48 ore.

2. Concentrazione del campione

  • Filtrazione con eluizione (filtri in policarbonato o PES, 0,2 µm).

  • Filtrazione con posizionamento diretto della membrana sul terreno di coltura (filtri in cellulosa, 0,2–0,45 µm).

  • Alternativa: centrifugazione, se la filtrazione non è praticabile.

3. Pretrattamento

  • Termico: 50 ± 1 °C per 30 minuti.

  • Acido: con tampone acido a pH 2,2 per 5 minuti.

4. Terreni di coltura

  • BCYE: terreno per la coltivazione standard della Legionella.

  • GVPC, MWY o BCYE + AB: terreni selettivi.

  • BCYE senza cisteina: terreno per la conferma.

5. Incubazione e lettura

  • Incubazione a 36 ± 2 °C per 7–10 giorni in ambiente umido.

  • Esame da effettuare al 2°, 3°, 4° e 5° giorno.

  • Colonie bianco-grigiastre, aspetto vitreo e autofluorescenti sotto UV.

6. Conferma

  • Rinsemina su BCYE e BCYE‑cys.

  • Identificazione mediante test al lattice o immunofluorescenza.

Prodotti Scharlab per un’analisi affidabile

In Scharlab offriamo una gamma completa di prodotti per eseguire l’analisi secondo la norma ISO 11731:

  • Flaconi per il prelievo con e senza tiosolfato.

  • Filtri a membrana (PES, PC o NC).

  • Terreni di coltura BCYE, GVPC, MWY…

  • Soluzioni tampone e diluenti.

  • Ceppi di controllo MiStraCon®Swabs2 con certificazione ATCC®.

  • Attrezzature: incubatrici, bagni termostatici, vortex, cappe di sicurezza biologica, stereomicroscopi, ecc.

Tabella di decisione: Norma ISO 11731:2017

La scelta di un metodo piuttosto che un altro deve essere effettuata seguendo una matrice decisionale descritta nell’Appendice J della norma.

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