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Preparazione del campione con estrazione in fase solida

9 de Novembre de 2023
Estrazione in fase solida

L’estrazione in fase solida (EFS) è il sistema più appropriato per la preparazione del campione prima dell’analisi mediante HPLC, GC, TLC, RIA, NMR…e altre tecniche analitiche strumentali. L’aumento della popolarità delle tecniche analitiche negli ultimi decenni, in qualsiasi ambito di ricerca e analisi, ha portato anche ad un aumento dell’uso di tecniche di estrazione in fase solida, nonché alla comparsa di nuove fasi.

L’estrazione in fase solida viene utilizzata in diversi campi di ricerca quali:

  • Analisi chimiche
  • Alimenti e bevande
  • Farmaceutica
  • Cosmetica
  • Droghe d’abuso
  • Ambiente
  • Agrochimica
  • Clinico e forense
Confezionamento con prodotto ExtraBond®

Principali obiettivi

Gli obiettivi principali dell’estrazione in fase solida sono la purificazione, la concentrazione o il cambio del solvente (ad esempio, da acquoso a organico). Offre maggiore selettività e pulizia, minor consumo di solventi, risparmio di tempo e possibilità di automazione.

L’estrazione in fase solida, EFS, si basa sullo stesso principio di ritenzione selettiva della cromatografia liquida.

Fasi di estrazione in fase solida

L’estrazione in fase solida viene effettuata in colonne di estrazione simili a siringhe contenenti gel di silice (modificato o non modificato) o un altro tipo di fase solida. Esiste un’ampia varietà di colonne che differiscono per il tipo di fase, la capacità di estrazione e la quantità di fase che contengono.

Sviluppo del metodo di estrazione

In generale, un metodo EFS si sviluppa solitamente di 4 fasi:

  1. Condizionamento: la fase deve essere solvatata prima di applicare il campione per ottenere un’interazione riproducibile. Un volume appropriato di solvente viene fatto passare attraverso la fase, seguito da un volume di liquido simile alla matrice del campione. Solitamente si consigliano di condizionare la cartuccia con 4 volumi di ritenzione di solvente non polare.

  2. Ritenzione: una volta caricato il campione, l’analita ed eventualmente altri componenti della matrice vengono trattenuti nella fase solida a causa di una o più interazioni chimiche. Altri componenti della matrice possono passare attraverso la fase solida senza essere trattenuti.

  3. Lavaggio: questa fase deve garantire che i componenti indesiderati della matrice che sono stati trattenuti nella fase di ritenzione vengano eluiti. Si consigliano 6-8 lavaggi con solvente.

  4. Eluizione: Deve essere scelto un solvente di eluizione in grado di “rompere” (estrare) esclusivamente l’interazione tra l’analita e la fase, ottenendo così un’eluizione selettiva dell’analita. Solitamente si consigliano 4-5 volumi di ritenzioni del solvente utilizzato.

Scelta della fase solida

 La scelta della cartuccia è determinata dal tipo e dal volume della matrice, nonché dal tipo e dalla concentrazione degli analiti. Durante l’estrazione bisogna considerare 3 tipi di interazioni:

  • Analita/fase: sono responsabili della ritenzione dell’analita nella fase.
  • Analita/matrice: influisce anche sulla ritenzione degli analiti nella fase.
  • Matrice/fase: sono competitivi sia con l’analita che con la fase.

La fase scelta deve avere un’elevata affinità per gli analiti da estrarre o per eliminare le interferenze. La scelta della fase consentirà di definire una selettività specifica ai composti di interesse, nonché una capacità di carico sufficiente per il loro completo adsorbimento.

Ci sono due approcci possibili:

  • Cercare la ritenzione dell’analita di interesse per separarlo dalle interferenze, che passeranno attraverso la cartuccia.
  • Cercare di garantire che le interferenze vengano mantenute e che gli analiti di interesse non vengano trattenuti.

Troviamo tre grandi gruppi di fasi stazionarie:

  • Fasi a base di silice
  • Fasi non a base di silice
  • Fasi polimeriche

La massa della fase stazionaria viene selezionata in base alla quantità del composto di interesse mentre la dimensione della cartuccia è basata sul volume del campione. Si consiglia una cartuccia da 500 mg o più per campioni con 1 g o più del composto di interesse e tra 300 e 500 mg per quantità del composto pari a 0,6-1 g. Utilizzare cartucce da 6 mL per volumi di campione compresi tra 100 mL e 1 L, mentre è consigliata una cartuccia da 3 mL per volumi compresi tra 10 e 100 mL.

Cosa rende unico l’ExtraBond®?

La gamma di estrazione in fase solida Scharlau ExtraBond® offre cartucce a base di silice, non silice e polimeri.

  • Su ogni cartuccia ExtraBond® è stampato il tipo di fase e il numero di lotto per una migliore tracciabilità. Questo aiuta ad evitare confusione quando si maneggiano cartucce di fasi diverse.
  • Le cartucce ExtraBond® vengono fornite in pratiche buste sottovuoto per garantire la massima protezione dall’umidità e quindi una migliore conservazione. Al contempo, il confezionamento sottovuoto funge da protezione contro possibili rilasci di fase.

ExtraBond® è disponibile in un’ampia gamma di formati: cartucce aperte da 1 a 60 mL, cartucce Large Reserve Capacity (LRC) da 10 o 15 mL, cartucce chiuse, cartucce in vetro, piastre di estrazione da 48 e 96 pozzetti, cartucce flash e Kit QuEChERS.

Puoi controllare l’intera gamma qui.

Per ulteriori informazioni o per richiedere altri prodotti o servizi, scrivi a customerservice@scharlab.it.

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